Combattere il bostrico anche facendo informazione tra l’opinione pubblica per evidenziare i danni che questo parassita sta causando ai boschi camuni. Con questo obiettivo l’Università della Montagna-Polo Unimont della Statale di Milano ha organizzato, sabato scorso, un incontro con la stampa in Val d’Avio, a Temù, alla presenza di alcuni esperti che hanno illustrato la situazione.

Presenti Riccardo Mariotti, direttore Tecnico Consorzio Forestale Due Parchi, il Professor Massimo Faccoli dell’Università degli Studi di Padova ed Alessandro Ducoli della Comunità Montana, che hanno illustrato lo stato dell’arte e le prospettive future per i nostri territori.

La visita era stata anticipata, il giorno prima, da un convegno ad Edolo, a cui hanno preso parte duecento persone in presenza e online, per offrire una panoramica sullo stato di fatto, ma anche per individuare buone pratiche per l’immediato futuro.

Si è così parlato dell’impatto del bostrico sui servizi ecosistemici del bosco e delle attività di monitoraggio indispensabili per prevenire la diffusione del bostrico sulle montagne alpine, ma ci si è anche focalizzati sulla situazione in Vallecamonica, illustrando quanto fatto fino ad ora, mostrando gli effettivi danni causati dal bostrico grazie ad alcune immagini fornite da Walter Belotti, presidente del Museo della Guerra Bianca e mettendo in luce le difficoltà operative negli interventi di bonifica e gli sbocchi di mercato per il materiale tagliato.

La presenza del bostrico si è diffusa ancora più velocemente dopo le forti piogge della tempesta Vaia di quattro anni fa: anche per questo tutti i partecipanti alla due giorni si sono trovati d’accordo nel sostenere che gli interventi tempestivi sono la prima mossa efficace per contrastare un parassita che sta letteralmente cambiando il paesaggio delle nostre montagne.

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