Preoccupante situazione per i lavoratori esterni dei siti archeologici della Vallecamonica e della Lombardia. Lo rendono noto Marcellino Marrocoli della CISL FP – Funzione Pubblica e Francesca Danesi, Segretaria Organizzativa Filcams Cgil Valcamonica Sebino. I sindacati in una nota dichiarano che il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane a Capo di Ponte e il Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno sono chiusi al pubblico da giovedì, e probabilmente lo saranno anche nei prossimi giorni.

“La causa di questo disagio non è dovuta solo alla ormai cronica mancanza di personale. È dovuta al mancato rinnovo in tempo utile dei contratti del personale esterno di vigilanza e accoglienza. Da alcuni anni per potere garantire le aperture dei siti il Ministero della Cultura utilizza personale esterno, a supporto dei dipendenti del Ministero. I lavoratori interessati sono 11 e sono dipendenti di cooperative alle quali il Ministero, attraverso un appalto, affida questo servizio” spiegano i sindacati.

I dipendenti sono in attesa del nuovo contratto. Infatti nell’ ultimo cambio di appalto la cooperativa che l’ha vinto e che doveva assumere i dipendenti in questione dal mese di dicembre, non ha avviato per tempo le procedure necessarie. “Nonostante sia la ditta uscente, che quella aggiudicataria, che la Direzione Regionale Musei Lombardia sapessero da tempo del cambio appalto in atto, solo alle 15.30 del 30 novembre le organizzazioni  sindacali sono state chiamate per la trattativa con la ditta aggiudicataria” denunciano i sindacati di categoria e aggiungono: “Solo alle 18.30 dello stesso giorno i lavoratori sono stati contattati dal rappresentante della ditta per firmare i contratti di lavoro presso il parcheggio di un centro commerciale. Dopo aver atteso per due ore inutilmente, non essendosi più presentato nessuno, i lavoratori sono tornati a casa senza contratto, che è stato inviato via mail alle 21.15 con la richiesta da parte della ditta di firmarlo entro le prime ore della mattina successiva”.

I sindacati definiscono tale contratto controverso, con una retribuzione base oraria addirittura peggiorativa rispetto al contratto collettivo nazionale di riferimento dell’appalto precedente, compensata a ribasso da super minimi. “Precisiamo che questi lavoratori da 6 anni sono utilizzati per le aperture dei Musei Nazionali della Vallecamonica, con contratti di lavoro che prevedono retribuzioni inadeguate o peggio inaccettabili” si legge. In questo momento i rappresentanti sindacali sono impegnati nel tentativo di cercare di rendere accettabili le condizioni contrattuali. Data la situazione i lavoratori sottoscriveranno i contratti e prenderanno servizio solo quando verrà raggiunto un accordo.

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