In occasione della festa patronale dei Santi Faustino e Giovita a Brescia è stato assegnato il Premio di poesia indetto dalla Fondazione Civiltà Bresciana, giunto alla XVII edizione. Il concorso è dedicato alla poesia in dialetto bresciano e quest’anno sono stati 50 i partecipanti.

Tra i vincitori si segnala anche il camuno Angelo Giovanni Trotti, che ha ricevuto la Segnalazione di merito alla poesia “Tapìne”, scritta in Gaì, il dialetto dei pastori, premiato per la prima volta dalla giuria del Premio.

Il poeta di Monno ha partecipato a numerosi concorsi di poesia dialettale, e, presentando la poesia “Tapìne”, che nel linguaggio Gaì sta per “manine”, ha portato all’attenzione della giuria un patrimonio come quello della “slacadura dei tacoler”, ovvero il linguaggio dei pastori.

Benvenuto Gaì! Anche la sua intensa voce si aggiunge a tutte le altre – camune, valsabbine, triumpline, della Bassa e dei laghi – da anni partecipanti al Premio” scrive la giuria presieduta dal giornalista Costanzo Gatta, motivando così l’assegnazione al poeta della menzione e di una statuetta che riproduce la Vittoria alata conservata a Brescia.

Soddisfazione anche per due poetesse camune, Roberta Ventura, di Vezza d’Oglio, con “Sipario desquarcià”, e Marina Moscardi, di Breno, con “Al Minighì Picapreda”.

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