Il lago d’Iseo continua ad essere privo di coregoni. Non è infatti giunta la deroga con cui la Regione sperava di poter immettere questo esemplare nelle acque del Sebino: l’ultima volta che fu immesso il coregone nel lago era il 2021, con 40mila pesci.

Il motivo dello stop sta in un decreto del Presidente della Repubblica adottato dal Ministero dell’Ambiente, con cui si impedisce di immettere nel lago d’Iseo coregone e trota fario in quanto specie “alloctone”, ovvero non originarie del lago stesso.

Per ovviare all’assenza di questo pesce, saranno immessi nel lago in numero maggiore altre specie, come le tinche (150mila esemplari), i lucci (tra i 50mila ed i 70mila), le trote marmorate (100mila), i cavedani (tra i 100mila ed i 150mila), i persici reali (tra i 30mila ed i 40mila) e le scardole (tra le 150mila e i 200mila).

Intanto la Regione, dopo un contributo di 50mila euro, ha intenzione di destinarne altri 250mila all’incubatoio ittico di Clusane d’Iseo per garantire una nuova presa a lago ed acqua più pulita. I pescatori, infine, attendono il via libera per la caccia al siluro anche per il prossimo anno, forti delle centinaia di esemplari catturati in questi anni di un pesce pericoloso per le altre specie esistenti nel lago.

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