Ad agosto, ovvero un anno dopo la terribile alluvione che ha travolto Niardo, il Comune dovrebbe tornare a come era prima che i torrenti Re e Cobello scaricassero tutta la loro furia sulle strade del paese. Il sopralluogo effettuato venerdì da Carlo Sacristani, sindaco di Niardo, e Gian Battista Sangalli, responsabile unico del procedimento della Comunità Montana, è stato anche occasione per fare il punto della situazione sui lavori in corso, che stanno riguardando varie zone del Comune.

Quelli più urgenti riguardano lo svasamento e la pulizia delle briglie dei due torrenti: cinque imprese si stanno dando da fare con più di duecento viaggi al giorno, per rimuovere gli oltre 40mila metri cubi di materiale franato.

Un intervento da otto milioni di euro, che costituisce solo la prima di tre fasi in cui sono stati suddivisi i lavori: la seconda consiste nella sistemazione degli alvei dei torrenti dove passano lungo il centro abitato (per cui saranno spesi tre milioni di euro) e la terza nella rimozione dei cumuli di materiali accantonati al Crist (opera dal costo di quattro milioni di euro).

Con altri 800mila euro, invece, si sistemeranno le strade ed i sottoservizi in paese e sarà posato il sistema di monitoraggio sui versanti. Per quanto riguarda la linea ferroviaria, ancora spezzata in due a causa dei danni provocati dall’alluvione sui binari, prima che Trenord intervenga è necessario effettuare alcune opere propedeutiche.

Non va dimenticato che ad oggi a Niardo undici famiglie, per un totale di 22 persone, sono ancora fuori casa, un edificio è risultato inabitabile e cinque (tra cui un’attività commerciale) inagibili. Il Comune spera di terminare i lavori di messa in sicurezza entro la festa patronale di Sant’Obizio, ovvero ad inizio maggio, per poi poter chiudere il resto delle opere entro l’estate.

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