Il progetto del ponte tibetano a Vezza d’Oglio proseguirà: il referendum tenutosi durante la giornata di domenica per stabilire il futuro della passerella non ha raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto.

Nello specifico, a votare sono andati 530 vezzesi, su un totale di 1.577 votanti (inclusi quelli residenti all’estero). Dei voti ricevuti, però, 496 (ovvero il 95%) hanno espresso parere contrario al ponte tibetano, 26 hanno votato a favore, mentre tre schede erano bianche e cinque nulle.

“L’indicazione all’amministrazione da parte dei cittadini è chiarissima, quorum o non quorum”, dicono dal comitato Vezza Sostenibile, che in questi mesi si è battuto perché il progetto non andasse in porto. Dal canto suo, Diego Occhi, sindaco di Vezza d’Oglio, ha ammesso di aspettarsi numeri più bassi: “Non so quali saranno i tempi”, ha detto, “ma adesso faremo le nostre valutazioni e poi il progetto proseguirà”.

Il progetto del ponte tibetano, ribattezzato dall’Amministrazione Comunale “passerella delle aquile” ed inserito nel programma elettorale di Occhi fin dal 2019, al momento è fermo alla fase dello studio di fattibilità: dovrebbe essere lungo 465 metri, alto 73 metri e posizionato a quota 1.360 metri in Val Grande, dalla frazione Tù alla località Glant, per un costo totale di due milioni di euro. Con l’esito del referendum il progetto può così proseguire, anche se il Comune non potrà non tenere conto di coloro che sono andati al voto e rassicurarli sulla sua bontà.

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