La nomina, comunicata la settimana scorsa, di 133 tra medici ed infermieri bresciani (di cui 31 al lavoro nell’Asst di Vallecamonica) a Cavalieri della Repubblica da parte del Capo dello Stato non ha mancato di provocare plauso e soddisfazione, ma anche qualche polemica.

Le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl Funzione Pubblica e Uil Federazioni Poteri Locali con un comunicato stampa hanno voluto esprimere sì il loro plauso alle nomine, ma anche sottolineare l’impegno di tutti coloro che lavorano nella sanità camuna.

Il riferimento è, si legge, “a tutti gli operatori che nei reparti e nei servizi si sono infinitamente spesi e tuttora si spendono per la cura e la salute dei cittadini in questa grave pandemia”. “Il nostro ringraziamento”, continua il comunicato, “va a tutti loro: infermieri, OSS, sanitari, tecnici, medici che stanno combattendo senza risparmiarsi e senza pretendere onorificenze. Non dimentichiamo poi tutti i lavoratori dei servizi sociosanitari, socio educativi e delle pulizie, che negli Ospedali, nelle RSA, nei Centri residenziali e nei servizi domiciliari che hanno dato il loro importante contribuito”.

I sindacati chiedono “rispetto e riconoscimento dalla Direzione aziendale e da tutte le istituzioni del territorio” in generale per tutti coloro che si sono spesi e si stanno spendendo nella lotta contro la pandemia.

Una richiesta a cui la direzione dell’Asst non ha mancato di rispondere, con una nota: ” L’Azienda, nel corso dello svilupparsi dell’intera vicenda emergenziale dai suoi esordi ad oggi, ha avuto modo di riconoscere, anche pubblicamente, l’impegno, la professionalità e la dedizione di tutti gli operatori (sanitari, tecnici ed amministrativi), determinanti nel percorso di lotta al Covid, tanto in ambito ospedaliero quanto nel settore territoriale”.

“Ecco perché, mutuando un’efficace espressione di una lavoratrice insignita, può senza dubbio affermarsi che ‘Non è una onorificenza insignita al singolo ma a una pluralità che da per l’appunto un significato corale'”, prosegue l’Asst. “Tutti dunque, come auspicato anche dalle organizzazioni di categoria, sono stati e saranno parte imprescindibile di un progetto nel quale ciascuno può contribuire in maniera determinante”.

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