Nella mattinata di lunedì è ripreso il processo davanti alla Corte di Assise di Brescia per l’omicidio di Laura Ziliani, avvenuto a Temù nel 2022. Come noto gli imputati sono le due figlie della vittima, Paola e Silvia Zani, e Mirto Milani, fidanzato della maggiore. Dopo la fase delle deposizioni, in aula è approdata la discussione delle perizie psichiatriche per gli imputati richieste dalle difese e disposte dalla Corte.

Ha preso la parola in aula lo psichiatra Giacomo Filippini, perito nominato dalla Corte d’Assise che ha analizzato i comportamenti dei tre giovani: “Silvia Zani ha – e aveva – piena capacità di intendere e volere nel momento in cui ha ucciso la madre. Per tutti e tre non abbiamo a che fare con patologie di tipo psicotico” ha detto.

I tre, come si ricorderà, nel corso degli interrogatori avevano sostenuto di aver ucciso mamma Laura perchè erano convinti che lei volesse ucciderli. Per lo psichiatra sussiste la concreta possibilità che si sia trattato di una sorta di linea difensiva preordinata, concordata da Paola, Silvia e Mirto e mantenuta ferma fino ad oggi. “Escludo serenamente che si potesse trattare di convinzioni deliranti” la conclusione del dottor Filippini. Sulle analisi presentate dal perito si è detto d’accordo anche il consulente del pubblico ministero.

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