L’annuncio, da parte della Direzione regionale dei Musei del Ministero della Cultura, della rimodulazione degli orari di apertura del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane e dei Massi di Cemmo e del Museo della Preistoria a Capo di Ponte ha creato non pochi timori, soprattutto per il fatto che questi cambiamenti avvengono a ridosso della stagione estiva, quando i visitatori aumentano.

Dal 20 aprile scorso, infatti, sono aperti tutto il giorno solo il venerdì ed il sabato (dalle ore 08:30 alle 17:30), mentre dal martedì al giovedì e la domenica e festivi solo mattina (dalle ore 08:30 alle 14:00). Il Mupre, invece, la domenica è aperto dalle ore 14:00 alle 18:00.

Una decisione dovuta, come già avvenuto in passato, alla carenza di personale. Tramite un comunicato stampa, Attilio Cristini, Assessore alla Cultura della Comunità Montana; Sergio Bonomelli, presidente del Gruppo Istituzionale di Coordinamento del Sito Unesco ed Andrea Ghetti, sindaco di Capo di Ponte, hanno espresso il proprio dissenso e preoccupazione per una decisione che giunge “in un momento così importante di ripartenza delle attività culturali, didattiche e turistiche dopo il lungo periodo di chiusura dovuto alla pandemia”, senza contare i disagi causati agli ” operatori (cooperative, guide turistiche e accompagnatori) attivi in Vallecamonica”.

Il loro appello per un incontro per risolvere le criticità è stato prontamente raccolto dalla Regione Lombardia, che quasi in contemporanea ha approvato una mozione, presentata dal camuno Francesco Ghiroldi, che impegna Stefano Bruno Galli, Assessore regionale alla Cultura, ad intervenire a proposito.

Sempre secondo Ghiroldi, tra le possibili soluzioni potrebbe esserci la conclusione in tempi rapidi delle “procedure concorsuali per gli assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza del ministero della Cultura, bando che prevede nuove assunzioni di personale, parte delle quali dovrà essere assegnato a Naquane e al Mupre”.

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