La salvaguardia dell’ospedale di Iseo continua ad essere al centro dell’attenzione del circolo Legambiente Basso Sebino, che è tornato sulla questione l’8 marzo scorso, a Chiari, durante un incontro che ha visto Franco Gangemi, rappresentante del circolo ambientalista, esporre le preoccupazioni circa il futuro del nosocomio condivise con il Comitato salvaguardia ospedale (rappresentato da Orsolina Chiocci) e con il consorzio campeggiatori del lago d’Iseo (per cui era presente Ines Moretti).

Ad ascoltare le loro ragioni, c’erano il Dott. Luigi Cajazzo, direttore generale dell’Asst della Franciacorta ed il Dott. Pierre Ramponi, direttore sanitario. Durante l’incontro sono state esaminate alcune problematiche e criticità rilevate sul funzionamento dell’ospedale iseano.

In particolare, è stato sottolineato che il reparto di maternità è stato chiuso durante la pandemia, sebbene non esista un provvedimento formale della Regione Lombardia che ne dichiari la definitiva chiusura. Si è poi discusso a proposito del decreto che classifica gli ospedali, che non sarebbe applicato in modo omogeneo in Lombardia: ne è un esempio l’ospedale di Gavardo, dove il reparto di maternità con meno di 400 parti all’anno resta aperto, mentre ad Iseo se ne gestivano 470.

L’incontro ha portato anche ad analizzare il piano organizzativo aziendale, che ha previsto l’eliminazione ad Iseo dei direttori di struttura complessa di Medicina, chirurgia generale e laboratorio analisi, la cui modifica il dottor Cajazzo ha precisato non essere in suo potere.

Da Legambiente e dai comitati è giunta infine la richiesta di mantenere un presidio sanitario in grado di soddisfare la domanda del territorio, in particolare durante la stagione estiva, quando con la presenza turistica la popolazione raddoppia. A questo proposito Legambiente e i comitati hanno rivolto un appello a Guido Bertolaso, Assessore regionale al Welfare, per rivedere le decisioni prese per non penalizzare il territorio del basso Sebino.

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