(articolo realizzato in collaborazione con Giulio Frerini)

I lavori per la ristrutturazione di un vero e proprio gioiello dell’architettura neoclassica affacciato sul Lago d’Iseo sono cominciati lo scorso 17 gennaio; stiamo parlando ovviamente del palazzo Tadini, edificato a partire dal 1820 e decorato con gli affreschi dello scenografo teatrale Luigi Dell’Era, ora sede della Galleria dell’Accademia Tadini e del Museo dell’Ottocento, dove si possono ancora oggi ammirare dei capolavori di Bellini, Canova, Hayez.

L’opera di restauro è incentrata sulla sistemazione della copertura e della facciata nord-ovest, garantendo una maggior sicurezza strutturale, ma anche una migliore impermeabilità all’edificio. I lavori verranno condotti seguendo la strategia del minimo intervento e privilegiando il recupero dei materiali per favorire una maggiore sostenibilità ambientale.

Gli obbiettivi principali che queste operazioni conseguiranno sono: salvaguardare il museo, le sue stanze e l’intero edificio dall’ erosione del tempo mentre nell’ immediato la riqualificazione degli spazi del sottotetto che permetterà di estendere la superficie espositiva e, quindi, di ampliare l’offerta culturale, favorendo così un rinnovato interessamento della comunità locale e non solo.

La caratteristica particolare e innovativa di questa opera di restauro consiste nel fatto che, parallelamente allo svolgersi dei lavori, verranno realizzate una serie di attività didattiche e di iniziative culturali, rivolte alla comunità e soprattutto alle scuole, le quali saranno invitate a partecipare a incontri e workshop con professionisti di tutti i settori necessari alla buonuscita dell’opera, dal diagnosta all’architetto, passando per lo storico dell’arte ma non solo. Questi eventi hanno la finalità di ampliare le competenze dei partecipanti, grazie alle quali acquisiranno una maggiore consapevolezza rispetto agli scottanti temi della tutela del patrimonio artistico e del ruolo fondamentale che gioca nella costruzione dell’identità individuale e collettiva.

L’intero intervento sarà possibile grazie al prezioso contributo del Comune di Lovere, dell’Associazione amici del Tadini, di sostenitori privati e soprattutto della Fondazione Cariplo, ente impegnato nel sostegno e nella promozione di progetti di utilità sociale legati al settore dell’arte e della cultura, dell’ambiente, dei servizi alla persona e della ricerca scientifica. Ogni anno questa fondazione riesce a realizzare più di 1000 progetti per un valore di circa 150 milioni di euro a stagione. Quest’associazione è quindi il motore di molte belle attività destinate ad arricchire culturalmente il nostro territorio e di conseguenza i suoi abitanti.

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