La posa di panchine come simbolo di sostegno o di difesa di determinati diritti è una tendenza che non si ferma, e per fortuna: oltre ad arricchire i sentieri e le strade di luoghi dove potersi fermare per riposarsi durante una passeggiata o fare due chiacchiere, sono un bel modo per abbellire i nostri paesi e per testimoniare il loro impegno civile.

Lo ha capito da tempo, ad esempio, il Comune di Malegno, che sta realizzando un vero e proprio percorso in paese su cui sono posizionate le “panchine dei diritti”, ognuna con un colore ed un significato preciso, come ad esempio quella contro la violenza sulle donne, quella in ricordo di Giulio Regeni o quella a favore dei diritti dei bambini. L’ultima, la panchina della lettura, è stata posizionata nel cortile della scuola, proprio per avvicinare –grazie anche al lavoro ed alle iniziative degli insegnanti- i bambini al mondo dei libri.

Panchine-simbolo anche a Provaglio d’Iseo, dove martedì il Comune, proprio nella giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, ha inaugurato quattro panchine arcobaleno, due nella zona mercato e due nelle frazioni di Provezze e Fantecolo. Panchine che, seppur non in modo polemico, sembrano voler essere una risposta alle panchine giganti posizionate lungo la Vallecamonica, ma con un significato che va oltre la semplice occasione turistica.

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