Anche la Provincia di Brescia si è costituita in giudizio nel ricorso al Tar presentato da un gruppo di cittadini e da Legambiente contro l’opera del parcheggio interrato in progetto a Sulzano. Secondo gli ambientalisti tale parcheggio minaccerebbe il vicino pozzo che garantisce acqua potabile a tutto il paese e avrebbe dei costi alti in proporzione all’esiguo numero di posti auto previsti.

Costi che sarebbero ulteriormente lievitati: la spesa totale è passata da 2,7 a 3,45 milioni, come reso noto al Comune dalla Comunità Montana della Valle Trompia, che attraverso la controllata pubblica Savat sta gestendo il progetto.

L’iter di approvazione del progetto si è snodato lungo quattro conferenze dei servizi che hanno portato alla luce molte perplessità in ordine al pericolo che l’opera possa pregiudicare la risorsa idrica. Preoccupazioni erano state manifestate anche dall’Arpa e dall’Ufficio d’Ambito, mentre Acque Bresciane aveva sottolineato l’elevata vulnerabilità dell’acquifero captato per la specifica conformazione stratigrafica e del contesto urbano.

La decisione della Provincia, che esercita le funzioni amministrative sull’intero territorio bresciano per la tutela dell’ambiente e delle risorse idriche ed energetiche, è confermata dal decreto firmato nei giorni scorsi dal presidente Samuele Alghisi.

L’autosilo al servizio del lago, finanziato con contributi regionali e comunali, stando al progetto, si articolerà su due piani, ognuno di 1.700 metri quadrati, con un’area di scavo lunga circa 100 metri e larga 18, per una profondità di circa 7 metri.

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