Il ricorso al Consiglio di Stato, presentato dalle associazioni Amici del Lago Moro, Legambiente Valle Camonica, Cai di Darfo, la Tam del cai, Italia Nostra e l’osservatorio ambientale di Darfo che si oppongono alla realizzazione sul lago Moro di una passerella spondale, è stato valutato, ed è emerso che la questione deve tornare al Tar.

Il cantiere, già avviato dal Comune di Darfo Boario Terme, potrà comunque proseguire i lavori, in attesa del pronunciamento amministrativo regionale. Il Consiglio di Stato è entrato nel merito non ritenendo dannoso il provvedimento preso dal Tar “vista la possibilità di rimuovere le opere autorizzate e in corso di esecuzione”.

Il contenuto del ricorso sarà valutato nell’udienza di merito del Tar. Saranno dunque analizzati i contenuti del ricorso, che contesta: il rifacimento di un muro di sponda ed il ripristino di un sentiero pubblico che non sono mai esistiti, la mancata partecipazione della Provincia alla Conferenza dei Servizi, le carenze documentali e l’assenza di motivazione nel parere della Soprintendenza.

Intanto le associazioni hanno raccolto 2.200 firme online, una petizione contro la passerella che abbina la raccolta di fondi destinati a coprire le spese legali per il ricorso al Tar di Brescia e per l’appello al Consiglio di Stato: raggiunta la ragguardevole cifra di 6.400 euro.

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