Sono riprese giovedì mattina, dopo un giorno di stop, le ricerche del corpo della 20enne tedesca Chiara Lindl, caduta nella acque del lago d’Iseo tra Pisogne e Castro la sera del 1° settembre. Si utilizza un robot che verifica se i cosiddetti “punti target” individuati dal sonar sui fondali del Sebino siano soltanto dei cumuli di materiale o se effettivamente abbiano individuato il corpo della giovane bavarese che in una sera di festa con amici conterranei su un motoscafo ha perso l’equilibrio, probabilmente a causa della manovra azzardata compiuta dalla sua amica 23enne, iscritta nel registro degli indagati all’indomani della tragedia.

Sono in acqua per le ricerche anche i Volontari del Garda con il loro robot Rov, acquistato anche grazie ad una raccolta fondi lanciata da WeAreGreta e dai familiari di Greta Nedrotti, morta nel lago di Garda nel 2021 con Umberto Garzarella. Il Rov è montato sulla barca dei sub di Monte Isola, mentre il Soccorso Sebino fa da supporto alle operazioni. Queste operazioni proseguiranno, se non ci saranno sviluppi significativi, fino a domenica, quando a Pisogne è atteso il nucleo da Milano. “L’impiego di questa speciale attrezzatura voluta da famiglie coinvolte nel dolore per la perdita dei loro cari in un incidente nautico esprime un valore simbolico, nella speranza che un lutto straziante possa trovare almeno un epilogo consolatore” affermano dal nucleo di ricerca subacquea i Volontari del Garda.

La famiglia Lindl intanto ha fatto rientro in Baviera. Prima di partire la mamma, il papà e la sorella di Chiara hanno voluto gettare un mazzo di fiori in acqua nella zona dell’X Beach di Pisogne, dove resta allestita l’Unità di crisi locale. Un modo per ricongiungersi con la loro cara e pregare affinché il lago ne restituisca il corpo.

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