Un “ritorno alla normalità” per gli agriturismi bresciani. Dopo il boom dell’estate scorsa, quando il telefono non smetteva di suonare e sovente è capitato di dover dire stop alle prenotazioni, la bella stagione 2023 segna un buon numero di avventori, ma senza il pienone.

“Abbiamo quasi il sold out per il ponte di Ferragosto, dopo si vedrà. Direi che ci assestiamo intorno a un 70-80 per cento della capienza, con sicuramente qualche picco in montagna e sui laghi – afferma Gianluigi Vimercati, vicepresidente di Confagricoltura Brescia e titolare di un agriturismo. L’estate 2023 non è come la scorsa, è più un ritorno alla normalità. L’effetto pandemia, che ha portato i più a prediligere l’aria aperta, il verde e la natura si è affievolito e sono tornate competitive le mete marittime estere”

Lo stesso vale per gli scorsi mesi, tra maggio e luglio, dove si è segnato un leggero calo, soprattutto degli stranieri. Le attese sono sull’autunno, sempre contando sul ritorno di qualche turista dall’estero. Tutta da verificare, poi, la capacità di spesa delle famiglie bresciane. Anche per questo la durata delle vacanze si contrae e spinge verso soluzioni economicamente sostenibili, con prenotazioni in periodi di bassa stagione.

Anche se i prezzi, negli agriturismi bresciani, non sono aumentati come in altre mete vacanziere: nelle località di punta si parla di rincari che raramente superano il dieci per cento, una crescita dovuta più che altro alla risalita dei costi delle materie prime.

Confagricoltura Brescia, in questi mesi, ha lavorato molto sulle nuove generazioni, per far comprendere, a loro e al mondo della scuola, “quante e quali opportunità offre il settore dell’agriturismo – conclude Vimercati – sia in campo agricolo sia in campo turistico, due comparti che, uniti, sono in grado di garantire posti di lavoro, qualità del lavoro e sicurezza”.

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