Dopo Gianico, che ha assegnato ad un’associazione quella che oggi è “Casa Felicia Bartolotta”, anche il Comune di Piancamuno vuole destinare ad uso sociale una struttura confiscata alla criminalità.

Si tratta di una proprietà situata in via Volta, composta da un’abitazione, due fabbricati agricoli, sette particelle di terreno e tre cavalli. Il tutto venne sequestrato una decina di anni fa, quando venne scoperto un giro di fatture false che portò a misure cautelari nei confronti del proprietario. Con una sentenza del 2017, seguita da quella della Cassazione del 2018, il Tribunale decretò il passaggio di quei beni all’Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati (Anbsc).

Dato che per legge questi possono essere trasferiti per finalità istituzionali o sociali in via prioritaria ai Comuni in cui si trovano, l’amministrazione di Piancamuno guidata da Giorgio Ramazzini ha deliberato di prenderli in carico per affidarli a qualche associazione. Per l’utilizzo dell’intera proprietà sono già state depositate due richieste in Municipio. È atteso questa settimana il sopralluogo con l’Agenzia delle entrate, per procedere all’assegnazione. E, dato che la tenuta è grande, i due richiedenti potrebbero dividersi gli spazi.

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