Era il 12 luglio del 2017 quando mons. Pierantonio Tremolada era nominato da Papa Francesco nuovo vescovo di Brescia, successore di Luciano Monari. Nei giorni del quarto anniversario alla guida della Diocesi di Brescia, Tremolada si trova a Pontedilegno dove, a Villa Luzzago, sta partecipando ad una sessione della Conferenza Episcopale Lombarda, durante cui ha anche proposto una visita alla Via Crucis di Cerveno.

“Non ho ancora imparato a essere completamente bresciano”, ha detto con un po’ di ironia in un’intervista al Bresciaoggi, “però mi sto allenando per essere all’altezza. Non ho cancellato la mia origine, semmai l’ho arricchita di storia e di storie nuove e importanti. Insomma, come si dice, continuo a far tesoro di tutto ciò che aumenta e alimenta la conoscenza, cerco di essere Vescovo di tutti”.

Nato a Lissone nel 1956, Tremolada definisce i bresciani “fedeli, devoti, buoni, umili, coraggiosi, grandi nel lavoro e nella generosità, caparbi ma anche docili e pronti al dialogo” e si dice contento della Diocesi che gli è stata assegnata: “Sognavo di camminare insieme e lo stiamo facendo; immaginavo un popolo con cui condividere l’essere e il divenire e l’ho incontrato; pensavo una Diocesi capace di testimoniare la forma bella del vivere e l’ho trovata”. 

Durante l’intervista, il vescovo affronta numerose questioni, come il tema dell’allontanamento dei fedeli dalle chiese: “Non ho paura delle chiese vuote”, rivela Tremolada, “ma di chi viene in chiesa e non percepisce la bellezza di essere Chiesa”.

Sulla presenza di numerosi preti anziani, invece, ribadisce di credere sì nei giovani, “ma anche e soprattutto nell’esperienza dei vecchi. Cerco e cercherò sempre di valorizzare il prete anziano, sono anzi convinto che un prete non dovrebbe mai andare in pensione”.

Per Tremolada, insomma, questi quattro anni sono stati “anni di ascolto, di elaborazione, di crescita personale, di arricchimento nella fede, di condivisione. Anni in cui mi sono sentito vescovo aiutato dal suo popolo a essere sempre vescovo e pastore”.

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