Vento fortissimo, smottamenti, allagamenti e strade chiuse. A circa un mese dall’ultima ondata di maltempo che ha messo nei guai la Vallecamonica, è bastato che piovesse per un paio di giorni per far rivivere episodi simili a quelli di fine ottobre scorso.

A risentirne sono stati soprattutto alcuni Comuni, alle prese con frane di piccole o grandi dimensioni che hanno provocato la chiusura di alcune strade. Se a Paspardo la Strada Provinciale 88, chiusa per precauzione da venerdì sera, ha riaperto nel pomeriggio di sabato, a Cevo la Provinciale 6 (foto) è stata oggetto di cinque frane, con conseguente chiusura del traffico dal km 3+500 al km 5+000.

Tanto spavento anche a Berzo Demo, dove la galleria sulla Statale 42 è stata invasa dall’acqua (e riaperta sabato pomeriggio) e dove, nella zona industriale di Forno Allione, alcune aziende sono stata allagate; nello stesso Comune inagibile anche la pista ciclabile, alcune strade ed un tratto della ferrovia, che però era già chiuso.

Disagi anche a Saviore dell’Adamello, sempre per via di alcune frane, e ad Isca di Edolo, dove la Statale 42 è stata chiusa per uno smottamento e riaperta a senso unico alternato. Fango e detriti sulle strade di Capo di Ponte (in particolare nel centro storico di Pescarzo, mentre in località Racol sono state fatte sgomberare alcune baite) e di Sellero (soprattutto a Novelle).

Resta alta l’allerta anche a Piancogno, dove venerdì si è completamente staccata la falesia sopra via Vigne, con rocce di grandi dimensioni finite sulla strada: le dieci persone fatte evacuare restano fuori dalle loro abitazioni.

L’acqua caduta ha ingrossato l’Oglio, che ha fatto temere in più punti, così come il Sebino, che a Iseo è uscito dagli argini, allagando il lungolago Marconi (rimasto chiuso su decisione del Comune). Il vento di queste ore ha spazzato le nuvole e reso il cielo sereno: ora, però, si attende un brusco calo delle temperature.

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