La pista ciclabile Govine-Toline di Pisogne e la sua gestazione sono al centro del recente attacco sferrato all’Amministrazione Comunale dal gruppo di minoranza di Passione Comune. Con un comunicato, il gruppo non le manda a dire su come, a suo dire, la gestione dell’opera pubblica sia diventata “tragicomica”.

I lavori, iniziati nel 2021, si sono dovuti fermare per sette mesi, a causa di un tratto di strada su cui sarebbe dovuta passare la ciclabile giudicato non idoneo. Lo stop, prosegue l’opposizione, ha portato anche ad una variante, con un incremento dei costi di 70mila euro, in parte compensati dalla riduzione di costi per la sicurezza, diminuiti di 58mila euro.

Una riduzione che è tradotta nel mancato noleggio del pontone galleggiante necessario per realizzare alcuni interventi strutturali dal lago, che hanno comportato l’occupazione del sedime da parte dei mezzi con la conseguente chiusura totale della strada da quarantacinque giorni.

I lavori, ripresi a febbraio, hanno causato anche difficoltà da un punto di vista viabilistico, con un sistema semaforico non sempre funzionante ed una dilatazione dei tempi di realizzazione con conseguente richiesta da parte della ditta appaltatrice di una revisione dei prezzi.

L’opera permetterà di attraversare il lungolago in tutta sicurezza, attirando sportivi e turisti all’insegna della mobilità dolce e del turismo. Ma i tempi e le difficoltà incontrate stanno rendendo il tutto più complicato del previsto.

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