Nuova proprietà per la chiesetta della Madonnina dell’Adamello, eretta nel 1917 vicino al rifugio Garibaldi, a 2.250 metri di quota per volontà del Capitano medico Giuseppe Carcano e del Colonnello Ronchi per celebrare le esequie dei soldati caduti in zona prima del ritorno in Valle durante la Prima Guerra Mondiale.

L’edificio, nel febbraio 2022, era rimasto fortemente danneggiato da una bufera, che aveva portato via la copertura e rovinato gli interni. Non era mancata, già da allora, la voglia di rimettere a nuovo la chiesetta, di proprietà del Cai di Brescia. L’estate successiva i lavori sono proceduti spediti, tant’è che nel settembre dello stesso anno è avvenuta l’inaugurazione: è stata innanzitutto ripristinata la copertura; quindi sono stati sistemati, con l’aiuto di un restauratore, i dipinti compromessi dal gelo e dalla neve; infine, le opere d’arte che erano state portate via sono state ripristinate al loro posto, così come l’arredo.

Per rientrare dalle spese, però, il Cai bresciano aveva comunicato la sua intenzione di vendere la chiesetta: da qui è scattato l’interessamento degli alpini camuni che, dopo il via libera dell’Ana nazionale (che si intesterà l’immobile), hanno deciso di rilevarlo.

Ad oggi sono stati raccolti la metà dei 38mila euro necessari per portare a termine l’operazione: dalla Comunità Montana ne sono giunti 10mila, dal Comune di Edolo e dall’Unione dei Comuni dell’Alta Valle mille a testa e quasi 7mila dal vari gruppi Alpini sparsi lungo tutta la Vallecamonica.

La raccolta per i fondi va dunque avanti, con Ciro Ballardini, presidente della sezione camuna dell’Ana, che nell’assemblea di sabato scorso ha detto che bisognerà ragionare su come rendere il giusto omaggio al ritorno in possesso della chiesetta.

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