Pandemia e costi delle materie prime in aumento non sono certo stati alleati dei lavori per la realizzazione dell’impianto termale a Pontedilegno: avviato nel 2019, il cantiere puntava ad una chiusura nel 2021 ma, ad oggi, le opere sembrano essere ben lontane dalla conclusione.

Come detto, lo stop ai lavori imposto dalla pandemia nel 2020 ha inevitabilmente slittato i tempi, ma oltre a questo a rallentare il tutto c’è stato anche l’aumento dei costi, che ha fatto lievitare il progetto di circa dieci-dodici milioni di euro.

Ad ammettere le problematiche è stato Mario Bezzi, presidente della Sit, durante l’ultima assemblea dei soci. In quell’occasione Ivan Faustinelli, da poco rieletto sindaco di Pontedilegno, ha confermato che il Comune elargirà altri due milioni di euro per l’opera, portando ad otto milioni il totale sborsato dall’ente.

Uno degli obiettivi è però anche quello di velocizzare i lavori all’interno del cantiere: per questo e per fare in modo che tutte le forze che vi operano al suo interno lavorino senza contrasti, è stata individuata una figura che avrà il compito di coordinare tutte le operazioni, evitando ulteriori intoppi.

Come, ad esempio, quello causato dal peso eccessivo della piscina a sbalzo del primo piano della struttura, che sarebbe dovuta essere in calcestruzzo e che invece sarà realizzata tramite un’incastellatura in metallo che, poi, sarà ricoperta da pannelli impermeabili.

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