Nella festa del 1° maggio le lavoratrici e i lavoratori in appalto nei Parchi e Musei Nazionali della Valle Camonica, aderenti al Sindacato USB, hanno deciso di diffondere un comunicato per raccontare la situazione attuale nei siti camuni e lombardi interessati dal bando d’appalto della Direzione Regionale Musei Lombardia per il servizio di supporto esterno alla vigilanza e accoglienza.

Dopo 15 mesi di servizio affidato alla Società Cosmopol Servizi integrati, la vincitrice del precedente appalto, è stata sollevata dall’incarico, per aver raggiunto la quota massima di penali consentite. Al suo posto è subentrata la Domina Scarl, (cooperativa già conosciuta perché affidataria del servizio in appalto dal 2019 al 2023) con il compito di traghettare i lavoratori per i prossimi mesi, forse fino alla scadenza naturale dell’appalto a inizio dicembre, in attesa di un nuovo bando da parte della Direzione Regionale Musei Lombardia.

I lavoratori hanno diffuso il comunicato sottolineando che la Direzione Regionale Musei Lombardia non ha mai considerato di doverli avvisare del subentro di Domina: “Sappiamo perfettamente che i lavoratori in appalto sono dipendenti delle cooperative cui i servizi vengono affidati e non del Ministero, ma ci chiediamo come si possa costruire un dialogo e un confronto se i lavoratori non meritano nemmeno una breve comunicazione riguardo una decisione che li interessa direttamente” si legge.

Ad oggi, nonostante il raggiungimento di un accordo con Domina, i lavoratori in appalto sono in servizio senza contratto, perché le trattative si sono svolte fuori tempo massimo, mentre i turni sono stati comunicati martedì 30 aprile, per il giorno successivo: “Vogliamo quindi sottolineare che i siti camuni il primo maggio 2024 sono rimasti aperti esclusivamente grazie al senso di responsabilità dei lavoratori, che in questo momento vengono pagati 6,64 euro lordi l’ora, che non hanno ancora in mano un contratto firmato”.

Ribadendo che i luoghi oggetto di queste vicende non sono proprietà privata, ma patrimonio collettivo, bene pubblico, e quindi interessano non solo la Direzione Regionale e gli eventuali visitatori, ma anche tutti i cittadini, nonché gli enti e le associazioni del territorio, la nota si conclude con la richiesta di dignità e stabilità per coloro che rendono possibile, ormai da un decennio, l’apertura dei Siti della Valle Camonica e che svolgono un servizio di accoglienza e vigilanza nonostante tutto.

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