Nella nuova udienza del processo sull’omicidio di Laura Ziliani, che si è tenuta giovedì a Brescia, è intervenuto l’ex compagno di cella di Mirto Milani, il primo del cosiddetto dagli inquirenti “trio criminale” formato anche da Silvia e Paola Zani, figlie della vittima, ad aver confessato il delitto.

Una confessione che è avvenuta dietro le sbarre e proprio all’uomo che ieri ha testimoniato in aula. L’ex compagno di cella ha raccontato che Milani prima di giungere alla confessione gli avrebbe fornito due differenti versioni dei fatti: in una diceva che era totalmente estraneo ai fatti, in un’altra che lui e le figlie di Ziliani avevano trovato il suo corpo senza vita che lo avevano nascosto per paura.

Solo verso Natale dell’anno scorso, messo alle strette, Milani gli ha raccontato la verità, cioè che lui e le due donne avevano pianificato l’omicidio per avvelenamento, aggiungendo di farlo per difendersi dalla madre di Silvia e Paola. Una confidenza fatta senza sapere di essere ascoltato tramite le cimici piazzate nella stanza.

La confessione è giunta dopo il ritrovamento di alcuni pizzini tramite cui Milani comunicava con l’esterno e dava indicazioni per sviare le indagini: da quel momento è partita la collaborazione tra l’ex compagno di cella e gli inquirenti.

L’ex compagno di cella ha anche spiegato di aver iniziato a fargli domani sull’omicidio inizialmente per curiosità, e di aver deciso di collaborare “per una questione etica”, senza avere nessuno sconto di pena in cambio. Prossima udienza il 2 febbraio.

[Foto da Giornale di Brescia]

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