Il nome del progetto che dal 2018 porta avanti una battaglia contro lo spreco alimentare si chiama Rebus, ma di enigmatico negli obiettivi che le Acli Bresciane si sono prefissate c’è veramente poco. Rebus è un acronimo che sta per “Recupero Eccedenze Beni Utilizzabili Solidalmente”.

In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, ed in particolare con l’obiettivo di dimezzare lo spreco alimentare entro quell’anno, il progetto si muove nella direzione di promuovere la diffusione di buone prassi di recupero delle eccedenze da destinare a persone in condizioni di disagio e vulnerabilità, creare e promuovere reti e sinergie tra terzo settore, enti locali e aziende, prevenire la produzione di rifiuti e stimolare la cittadinanza ad essere attiva, responsabile e compartecipe nella costruzione di una cultura contro lo spreco alimentare.

Il lavoro da fare, in questo senso, è ancora tanto: in Italia lo spreco è aumentato dell’8% rispetto a un anno fa, per un valore di oltre tredici miliardi di euro di cibo buttato, principalmente frutta e verdura, latte, yogurt e pane.

Rebus in Vallecamonica da anni lavora con la grande distribuzione per il recupero delle eccedenze (nel 2023 quindici i punti vendita coinvolti, quattro in più rispetto al 2022), con alcuni piccoli esercizi commerciali, due distributori e ventisette associazioni coinvolte nella rete di progetto, insieme ad otto enti.

Solo l’anno scorso, si sono toccati i 150mila kg di prodotti recuperati e dieci tonnellate di eccedenze inadeguate al consumo umano a favore dell’alimentazione animale; sono state così raggiunte 800 famiglie e circa cento persone ospiti di sei comunità residenziali.

La forza del progetto sta però anche nella sensibilizzazione, grazie all’iniziativa “Il buono che avanza”, per il recupero del cibo non consumato nei ristoranti dell’Associazione Ristoratori Vallecamonica-Sebino; così come nella formazione, con alcuni percorsi intrapresi in sedici classi, per un totale di 244 alunni ed alunne, oltre a videoricette, incontri e convegni aperti a tutti.

Rebus, in questo modo, vuole fare proprio l’insegnamento di Andrea Segrè, agronomo ed economista per cui “la prevenzione inizia quando spingiamo il carrello della spesa: la scommessa si gioca soprattutto nelle nostre case e in una svolta culturale profonda”.

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