Un confronto tra imprese ed istituzioni con al centro il territorio camuno, le sue problematiche, la sua evoluzione negli anni e le sinergie in essere. E’ andato in scena mercoledì 6 dicembre a Borgo Glazel a Piamborno, con “Confindustria Brescia dialoga con il territorio”.

L’incontro ha voluto fare il punto della situazione sulla Vallecamonica, sia dal punto di vista demografico che, soprattutto, imprenditoriale. Ad oggi, la Valle dei Segni conta quasi 98mila abitanti (il 7,8% della popolazione bresciana), con un’evoluzione demografica meno intensa rispetto al resto della Provincia -dovuta soprattutto alla perdita di attrattività residenziale ed occupazionale- e soprattutto con un forte invecchiamento dei residenti.

Le cose non vanno meglio sul fronte industriale: stando ai dati del Centro Studi di Confindustria Brescia, nel settore privato non agricolo le unità camune sono passate dalle 9.396 del 2007 alle 9.129 del 2021, con un calo del 25,8% per quanto riguarda le attività manufatturiere; calano anche i dipendenti, da 34.189 nel 2007 a 32.411 nel 2021, circa 1.800 in meno, di cui 1.600 appartenenti al settore manufatturiero.

Alla luce di tutto ciò l’incontro di mercoledì è servito a ragionare sui possibili interventi: secondo Giorgio Buzzi, presidente di Assocamuna, è “fondamentale fare un progetto di ampio respiro che coinvolga tutte le valli bresciane e le istituzioni”.

A tal proposito, Emanuele Moraschini, presidente della Provincia di Brescia, ha ricordato il ruolo dell’ente da lui guidato nell’ottimizzare le capacità di programmazione, partendo dalla viabilità; Moraschini ha anche annunciato l’intenzione di convocare, a gennaio, un tavolo per ragionare sul tema delle infrastrutture.

“Dobbiamo continuare a insistere su capitale umano, digitalizzazione e innovazione”, è invece il pensiero di Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, “sono questi i punti cardine su cui costruire progetti comuni con realtà del territorio, come Assocamuna”.

Tra gli enti coinvolti nell’incontro, anche la Fondazione Prossima Generazione Vallecamonica: “Abbiamo iniziato a mappare le aree dismesse di maggiore interesse e lanciato l’idea di proporre agli imprenditori camuni il coinvolgimento nell’area ex Ols per renderla un hub energetico”, ha sottolineato Ida Bottanelli, presidente della Fondazione.

Sul tema delle aree critiche in Valle è intervento anche Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia: “Sono presenti quindici siti inquinati o potenzialmente tali. Servono risorse, per questo vogliamo ragionare su partnership con i privati per progetti di bonifica e di rigenerazione urbana”.

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