Una trentina d’anni fa, a Breno, nella località Calameto qualcuno (la cui identità non è mai stata scoperta) ha riversato quattro cumuli di rifiuti tra i piloni di un tratto sopraelevato della Statale 42, poco distante dal fiume Oglio.

Rifiuti provenienti probabilmente dall’industria fusoria e metallurgica, valutati pericolosi da un’indagine dell’Arpa dell’anno scorso e che hanno, in questi decenni, rappresentato un problema non da poco per le varie Amministrazioni Comunali che si sono susseguite a Breno, che hanno sempre cercato una soluzione per la loro rimozione.

Il Comune, in questi anni, ha posato dei teli e uno strato di terreno a copertura dei cumuli, oltre che recintare l’area per impedire l’accesso; ma ovviamente, non basta. Nel 2022 era stato avviato uno studio di fattibilità sulla rimozione e smaltimento, con richiesta alla Regione dei finanziamenti necessari.

La risposta dal Pirellone è giunta lunedì scorso, quando su proposta di Giorgio Maione, Assessore regionale all’Ambiente ed al Clima, la rimozione dei cumuli è stata inserita tra le operazioni del Programma annuale di interventi per il finanziamento delle misure di prevenzione e precauzione connesse ad attività di gestione dei rifiuti.

La regione ha stanziato un milione di euro, che serviranno per rimuovere le scorie, valutare lo stato del terreno su cui erano state poste ed attuare la protezione finale dell’area previa esecuzione delle indagini ambientali preliminari. L’intervento è stato presentato venerdì mattina, durante un sopralluogo alla presenza dello stesso Maione e di Alessandro Panteghini, sindaco di Breno.

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