Così come è comparsa, la targa che era stata posata al Mortirolo in ricordo dei caduti della legione Tagliamento è stata rimossa. Nelle ore scorse, ignoti hanno eliminato la targa commemotiva, su cui era stato impresso anche un piccolo fascio littorio ed una lettera “M”, che aveva acceso le polemiche da parte delle Fiamme Verdi, dell’Anpi, dell’Anei, di Cgil e Cisl, nonché di varie associazioni antifasciste camune e bresciane, che ne chiedevano la rimozione.

Nella giornata di mercoledì un comunicato stampa (firmato da Fiamme Verdi Vallecamonica, Comitato Provinciale Anpi Brescia, Anpi Valsaviore e Alta Valle, Anpi media e bassa Valle, Associazione nazionale ex internato, Cgil Vallecamonica Sebino, Cisl Brescia Vallecamonica, Uil Brescia, Acli di Vallecamonica, Circolo Culturale Ghislandi, Casa delle Associazioni di Boario, Libera Vallecamonica, Auser Camuno Sebino, Anteas Vallecamonica Sebino, Coordinamento Antifascista del Sebino e delle Valli Bergamasche e Bresciane e l’Italia che R-Esiste) ricordava che la legione “M” Tagliamento “si è macchiata, in Vallecamonica e fuori, di omicidi, torture e saccheggi ed ha lasciato sul nostro territorio una striscia di sangue che nessuno, nemmeno a distanza di 80 anni, può pensare di dimenticare”.

Da qui era stata fatta richiesta al Comune di Monno (“la cui consapevolezza”, si legge, “andrà indagata studiando gli atti ufficiali”), di rimuovere un monumento che, prosegue la nota, “sta provocando forte risentimento e disgusto popolare”, e di inibire “l’utilizzo di qualsiasi spazio pubblico ad offesa della memoria colletiva”. Romano Caldinelli, sindaco di Monno, ribadisce di non aver mai autorizzato la trasformazione del monumento su cui era stata posta la targa in un sacrario.

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