Con la Santa Messa, celebrata alle ore 06:00, si è chiuso il sipario su questa edizione della Santa Crus di Cerveno. Un’edizione attesissima, con due anni di ritardo rispetto al solito, e che ha visto un’intera comunità lavorare sodo per portare in scena una Via Crucis suggestiva e capace di far calare il silenzio al suo passaggio tra i numerosissimi spettatori.

Se per l’edizione diurna del 26 maggio scorso si sono contate circa 15mila persone tra il pubblico, la versione notturna della Santa Crus (con alcune modifiche al percorso) non è stata da meno: secondo una prima stima sarebbero state circa 10mila le persone che hanno sfidato il sonno e si sono presentate a Cerveno alle 03:00 per assistere alla rappresentazione durata fino all’alba.

Una partecipazione così massiccia è merito del grande sforzo che, da più di un anno, il Comitato organizzatore ha profuso perché tutto andasse alla perfezione: dalle indicazioni di Giacomo Andrico, regista della rappresentazione, alla cura nei dettagli dei costumi, che hanno riprodotto gli stessi colori delle statue di Beniamino Simoni da poco restaurate e custodite nel Santuario del paese, fino al colpo d’occhio dei migliaia di fiori di carta realizzati dalle donne del paese che ha letteralmente trasformato Cerveno per una settimana.

La Santa Crus si conferma così un evento atteso e partecipato, che rende Cerveno capitale della Vallecamonica e meta di pellegrini anche da lontano. Ora, per tutti i cervenesi è giunto il momento del meritato riposo: l’appuntamento con la prossima Santa Crus è tra dieci anni, nel 2034.

[Foto da Giornale di Brescia]

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