21, 10, 7 e 4: sono stati questi i numeri dell’edizione 2023 di Dallo Sciamano allo Showman, che con lo spettacolo di Luigi Mariano a Capo di Ponte di venerdì scorso ha chiuso il sipario su un’estate di eventi ed ospiti che hanno animato la Vallecamonica.

Ventuno, come le edizioni che si sono svolte fino ad oggi, permettendo così alla rassegna di raggiungere la “maggiore età”; dieci, come le tappe che da luglio a settembre si sono svolte sempre con una grande affluenza di pubblico; sette, come i Comuni che hanno ospitato gli eventi (Edolo, Paspardo, Pisogne, Breno, Darfo, Capo di Ponte e Prestine di Bienno) e quattro, come le targhe assegnate. La “Penna sciomanica” è andata a Pierluigi Ferrari, la targa “Dallo Sciamano allo Showman” ad Enrico Ruggeri, la targa “Showmano 2023” a Tosca e la targa “Bigi Barbieri” al già citato Luigi Mariano.

Nini Giacomelli, direttrice artistica del Festiva, commenta l’edizione appena conclusa

Un’edizione fortunata, insomma, che trova in Nini Giacomelli, direttrice artistica della rassegna, totale soddisfazione: “Tutte le serate sono andate tutte esaurite”, ha detto, ricordando le serate più emozionanti, come quella con Tosca, Giorgio Conte e Paolo Jannacci.

Il ringraziamento va a chi ha permesso la realizzazione del Festival: “Comunità Montana, Provincia, i Comuni, gli sponsor e i soci che aiutano a parare i buchi che restano alla fine, perché un festival di questa portata richiede molte risorse”.

E, ovviamente, il pubblico camuno, diventato ormai “il proprietario ufficiale del Festival: ormai è più loro che del Centro Culturale Teatro Camuno, anche se registriamo sempre più presenza da fuori dalla Vallecamonica”. Lo Shomano è ancora capace di celebrare grandi rituali, insomma: e nonostante la maggiore età, conclude Giacomelli, “non coviene essere troppo maturi”.

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