Per il secondo anno di fila, la Cooperativa sociale K-Pax ha partecipato ai festeggiamenti del San Valentino brenese con una proposta cinematografica. “Samba” è il titolo della pellicola proiettata giovedì 15 febbraio presso il Cinema Teatro Giardino a Breno. Al termine della visione abbiamo intervistato Silvia Turelli, in K-Pax dal 2011, che ricopre il ruolo di operatrice legale. Siamo partiti dalla sua impressione sulla serata:

Anche la risposta da parte del pubblico è stata positiva. Buona la presenza in sala, dove si è potuta apprezzare una scelta narrativa romantica, una commedia con alcuni risvolti da poliziesco. È stato infatti possibile divertirsi pur acquisendo una maggiore consapevolezza su tematiche forti: integrazione, identità, accoglienza.

In particolare, abbiamo voluto approfondire con Turelli il tema dell’identità, visto da due prospettive diverse: la pluralità data dall’incontro tra le persone e il cambiamento che avviene a livello individuale nel corso della migrazione. “K-Pax si occupa di accoglienza, tutela e integrazione di richiedenti asilo e rifugiati. Attualmente ospitiamo persone di 15 nazionalità diverse, provenienti da ben 4 continenti.” Un crogiuolo di lingue, personalità e visioni del mondo. Una vera e propria moltitudine di cui si percepisce la portata e la ricchezza.

Ma l’identità implica appunto anche il come ci riconosciamo in noi stessi e come, con il tempo e a seguito di cambiamenti importanti, sia proprio la percezione di noi a mutare. Il film da questo punto di vista si è dimostrato più che idoneo a spronare alla riflessione sul tema. Il protagonista, infatti, in vari momenti della storia è indotto a cambiare nome. E quel Samba che si porta dietro da quando è nato diventa allora il simbolo forte di un’umanità che danza sotto i riflettori di un mondo in costante evoluzione. Un mondo che non sempre ha tempo e spazio per cogliere tutte le sfumature identitarie di una persona.  

A maggior ragione quindi, le narrazioni contano quando si tratta di sensibilizzare la platea. “Dal 2023 c’è stata una forte sensibilizzazione su questi temi, anche a livello di produzione cinematografica. Pensiamo anche solo a “Io capitano”, di Garrone, candidato agli Oscar”. Conferma Turelli. Uno strumento potente quello del cinema, che rientra perciò nelle attività portate avanti dal gruppo cultura, creato all’interno della cooperativa. San Valentino è tra queste, così come l’ormai consolidato Festival Abbracciamondo e la Giornata mondiale del Rifugiato (20 giugno).

E la valle come risponde? Turelli racconta di come una parte della popolazione locale sia ancora spaventata, intimorita dal diverso. Quanto alla mancata efficacia di azioni riguardanti l’integrazione, nell’intervista si cita anche il ruolo che gioca la politica. Sicuramente nell’ultimo decennio si è riscontrato un cambiamento, anche solo per il fatto che i temi dell’accoglienza e dell’integrazione sono ora decisamente più conosciuti che in passato.

“C’è però ancora molto da fare. Ma è anche vero che ci sono molte persone della valle che hanno dato prova di accoglienza e voglia di conoscere persone nuove.” Proviamo allora a guardare al futuro… Un augurio per il prossimo San Valentino? “Poter coinvolgere sempre più persone dal background migratorio. Non solo nella fruizione, ma proprio nell’organizzazione delle proposte culturali.” Per mettersi in gioco e costruire, insieme, una narrazione alternativa.

L’intervista integrale a Silvia Turelli verrà trasmessa nel corso della puntata di “VocePRESENTE” in onda venerdì 23 febbraio poco dopo le 10 di mattina. Dopo la messa in onda, sarà possibile ascoltare la puntata anche dalla pagina dedicata sul sito della nostra emittente.

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