(Foto dal web: un momento di saluto tra il Cardinale e il Pontefice)

Sin dal giorno di Pasquetta, quando al mondo è stata annunciata la morte di Papa Francesco, in Vallecamonica si è diffusa la notizia che sarebbe stato il cardinale camuno Giovanni Battista Re a celebrare le esequie del Santo Padre, come Decano del collegio cardinalizio.

Quel momento è arrivato: alle 10:00 di stamane, 26 aprile, si terranno i funerali in Piazza San Pietro, ai quali sono attese 200mila persone, tra cui tantissimi capi di stato e regnanti.
Il cardinale, nato a Borno nel 1934, all’età di 91 anni presiederà dunque la celebrazione delle esequie del Santo Padre. Nel gennaio 2023, il card. Re aveva presieduto i funerali di Papa Benedetto XVI.

Giovanni Battista Re ha svolto una lunga carriera in Vaticano. Il culmine in questi giorni particolarmente importanti per la Chiesa, in cui il camuno assume un incarico di estrema responsabilità. Sarà lui, infatti, a convocare il conclave per eleggere il successore di Papa Francesco, stabilendo la data dell’assemblea dei cardinali e invitando i 135 elettori. Al conclave questa volta non prenderà parte per limiti di età, ma fu uno dei protagonisti del conclave che elesse Papa Francesco nel 2013.

Per Re la morte di Papa Francesco è stato un momento doloroso, come ha raccontato ai giornalisti in questi giorno: “Provo tristezza, dolore e profondo dispiacere per la perdita del Santo Padre, anche per il modo improvviso con cui ci ha lasciati, ma anche sincera riconoscenza per la Divina Provvidenza che mi ha fatto camminare accanto ad un grande Papa che, scegliendo di chiamarsi non a caso Francesco, ha servito con tutte le sue forze la Chiesa fino alla fine con amore e dedizione, sempre rispettoso dei valori evangelici. Spendendosi per la pace, per tutta l’umanità del nostro tempo, specialmente la più povera e bisognosa come un padre affettuoso, con la premura del pastore che cura il suo gregge per tutta la vita” ha dichiarato il cardinal Re.

Nato nel piccolo paese della Vallecamonica da padre falegname e madre casalinga, secondo di sei fratelli, a soli 11 anni entrò in seminario, intraprendendo una carriera che lo avrebbe portato a diventare uno dei più esperti e influenti membri della diplomazia vaticana, sin dai tempi di Papa Giovanni Paolo II. Nonostante ciò non ha mai perso il legame con la sua terra, nella quale torna volentieri per ritrovare le sue amate montagne e i parenti e gli amici con i quali non manca di restare sempre in contatto.

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