E’ il giorno della consegna del Premio Mites Terram Possident, a Malegno, 19esima edizione. Come ogni anno, si premierà una persona, un’associazione, istituti od organizzazioni che si sono distinti per il loro lavoro a favore di progetti e azioni di solidarietà e pace o in atti concreti di generosità e bontà umana, sia a livello locale che nazionale e globale.

Ad assegnare il premio – che consiste in una somma di denaro unitamente a un manufatto con lo stemma di Malegno ed il suo motto – c’è la commissione composta dal sindaco di Malegno, dai capigruppo consiliari o delegati, dal presidente della Comunità Montana e Bim e dal parroco di Malegno, che ha valutato le candidature pervenute presso gli uffici comunali.

Tra i candidati ci sono Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, che dal 2018 si recano con altri attivisti vicino alla stazione di Trieste per accogliere i migranti provenienti dalla rotta balcanica con l’organizzazione di volontariato “Linea d’ombra”, da loro fondata e con la quale raccolgono fondi per prestare cure mediche e indumenti non solo a chi transita dalla stazione, ma anche in Bosnia con un viaggio mensile. Il loro lavoro si svolge anche nelle scuole, dove portano la loro testimonianza di accoglienza, ascolto e aiuto. Nel 2020 vengono accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, ma dopo nove mesi l’accusa viene archiviata.

Altra candidata è Giulia Bonomelli, da 9 anni consigliera del Comune di Castegnato con delega alla pace e ai gemellaggi. Con passione ed energia ha creato e tessuto legami con Montone (PG) e Trujllo (Spagna), collaborato con il Tavolo della Pace Montorfano – Franciacorta, fino ad arrivare al direttivo dell’associazione KAKI Tree Project creando legami con Scampia, Napoli, Bologna e Castel Porziano. Nel suo operare, non ha dimenticato la dimensione più locale, rinvigorendo i legami con le scuole del comune e partecipando attivamente al Tavolo della Pace Montorfano-Franciacorta e all’organizzazione del Festival della Pace di Brescia.

C’è poi il nome di Sara Maria Henriquez Garcia: una delle persone che ha scelto di protestare in favore ai diritti umani e civili in Nicaragua, guidando scioperi e venendo più volte minacciata. Nel 2019, proprio mentre era di ritorno in Nicaragua, le viene vietato l’accesso nel proprio paese. Forzatamente in esilio e dopo aver portato questa situazione in diverse città, si stanzia in Italia, fondando il gruppo SOS Nicaragua – Italia (SNI) che raccoglie esiliati e sostenitori. Sara è l’esempio di un collettivo e di un popolo che resiste tutt’oggi, nel silenzio del mondo, nelle carceri, nell’esilio e nelle loro case dentro e fuori Paese.

La quarta candidatura è quella del camuno Fabrizio Minini. Un trentennio di volontariato il suo, con i missionari, cooperante con Medici senza Frontiere, con Emergency e ora con la Croce Rossa Internazionale e altre ONG. Originario di Gorzone, entra fin da giovane in contatto con il mondo della cooperazione: si impegna in Vallecamonica nell’accoglienza degli orfani ucraini e poi nella costruzione di un orfanotrofio di Chernihiv. A 30 anni si trasferisce in Ucraina un anno per completare la casa che Domani-Zavtra sta costruendo. La svolta definitiva arriva con Emergency: viene preso come logista, un anno, a Freetown, in Sierra Leone e poi per altre collaborazioni in Libano, Siria, Iraq. A inizio 2018, inizia l’attività con la Croce Rossa italiana in Sud Sudan. Da poco più di tre anni opera in Ucraina, dove si trova attualmente.

Altra candidatura camuna, quella di Margherita Moles e Alessio Domenighini, coniugi da anni impegnati nel panorama culturale, scolastico e sociale della Vallecamonica. Fanno parte di numerose realtà del territorio, nelle quali esprimono da sempre doti di generosità e sensibilità, oltre che di solidarietà e di pace. Sono esempio di sollecitudine civile e di fattiva partecipazione alla vita comunitaria e ai valori dell’umano.

La premiazione si terrà alle 21:15 di giovedì sera, anche in diretta Facebook sulla Pagina del Comune di Malegno.

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