Dopo la notizia, diffusa nei giorni scorsi, che la Provincia di Brescia ha creato un nuovo ufficio intersettoriale per la regimazione idraulica dei torrenti Re e Cobello di Niardo per la gestione delle funzioni assunte dall’ente in qualità di soggetto attuatore, il sindaco del Comune di Niardo Carlo Sacristani ha voluto rendere note alcune precisazioni.

“Il Comune di Niardo, nonostante non sia stato citato nel comunicato stampa della Provincia di Brescia tra gli attori coinvolti, auspica invece un importante coinvolgimento, visto che le opere avranno delle ricadute importanti sulla futura morfologia del proprio territorio”.

Il primo cittadino, che da più di un anno con i suoi uffici è alle prese con la burocrazia legata al post alluvione, sottolinea che la speranza è che l’ufficio intersettoriale per la regimazione idraulica dei torrenti Re e Cobello creato dalla Provincia di Brescia, trattandosi di un nuovo ufficio, non crei rallentamenti sui lavori in corso e sulle future opere di riduzione del rischio necessarie.

Sacristani precisa: “Le ingenti risorse relative alla manutenzione del patrimonio pubblico stanziate dall’inizio dell’emergenza e sino ad oggi sono state gestite in maniera celere ed efficiente dai tecnici della Comunità Montana di Valle Camonica e dell’Ufficio Tecnico Regionale di Brescia, che hanno curato progetti, appalti e direzione lavori dei pronti interventi di somma urgenza e dei primi interventi di messa in sicurezza”.

Nell’occasione il sindaco ribadisce che, se da una parte a Niardo c’è soddisfazione per gli stanziamenti a favore del comparto pubblico, dall’altra c’è delusione per quelli relativi ai privati: “A distanza di oltre un anno dall’alluvione, nessuno di loro ha ricevuto ristoro rispetto ai danni subiti e, delle risorse attualmente stanziate con i primi bandi, saranno in pochi a poter ricevere qualcosa, in quanto non rispecchiano quanto previsto dalle linee guida di Regione Lombardia. Mi auguro che ci sia presto un altro stanziamento a favore dei privati e che i criteri necessari ad averne diritto siano differenti da quelli dei bandi attuali” conclude Sacristani.

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