La tassa di soggiorno è un’imposta che quei Comuni classificati come località turistiche o città d’arte possono applicare a chi pernotta nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio. L’importo, però, non è fisso: può essere deciso di località in località.

Sul Sebino (dove questa imposta è applicata con regolarità da tempo) si sta cercando di trovare un punto di incontro affinché tutti i Comuni del G16 -vale a dire il sodalizio composto da sedici Comuni che si affacciano sul lago d’Iseo- chiedano la stessa somma.

Non è un obbligo, ma sarebbe un modo per accogliere i turisti allo stesso modo, a prescindere da dove decidono di pernottare. A Marone e Sulzano, ad esempio, l’importo è aumentato di recente: nel primo caso si è passati da un euro a 1,5 euro (che diventano due per gli albergi a quattro o cinque stelle), mentre nel secondo si è passati da 1,5 a due euro per le strutture a quattro e cinque stelle e ad 1,5 euro per tutte le altre.

A Iseo, a seconda della tipologia di hotel, si va da un euro a 1,5 euro; a Sale Marasino la somma è di un euro per tutte le strutture; a Pisogne varia da un euro a 1,5 euro. E se a Zone la tassa di soggiorno non è ancora stata introdotta, a Monte Isola c’è invece la tassa di sbarco, pari a 1,5 euro in alta stagione e ad un euro per il resto dell’anno.

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