Si è svolto venerdì 31 marzo a Breno, presso la Sala Bim, il Tavolo comprensoriale di confronto convocato dalla Comunità Montana di Valle Camonica per fare il punto sull’emergenza idrica che sta interessando anche il territorio camuno, situazione dovuta al perdurare dell’assenza di precipitazioni e più in generale al cambiamento climatico. Hanno risposto alla convocazione alcuni degli amministratori dei Comuni che gestiscono in autonomia il Servizio Idrico Integrato, oltre a SIV e ad Acque Bresciane.

I lavori si sono aperti con l’intervento dell’assessore ad Ecologia e Ambiente Mirco Pendoli, che ha invitato i sindaci presenti a farsi avanti per esporre le problematiche dei loro Comuni, ricordando che ad oggi 10 enti locali aderiscono ad Acque Bresciane, mentre il resto dei Comuni sono gestiti da Servizi Idrici Valle Camonica srl, società a controllo pubblico.

In seguito proprio il presidente della SIV srl, Corrado Tomasi, ha preso la parola, esortando i sindaci a mettere a bilancio degli stanziamenti ad hoc per far fronte alla siccità e a fare sinergia tra di loro, per aiutare i paesi più in crisi dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico. Da parte sua SIV si è dotata di un camion scarrabile tre assi con cisterna a supporto dei Comuni e ha annunciato che una nuova cisterna è in arrivo.

Ha preso parte al Tavolo anche Mauro Olivieri, direttore tecnico di Acque Bresciane, che ha descritto un’attuale situazione sotto controllo e senza grandi criticità nei 10 Comuni gestiti in Valle. La società si è messa a disposizione degli enti comprensoriali.

L’assessore al Bilancio Cristian Farisé è intervenuto al Tavolo per sottolineare che per l’emergenza idrica gli enti comprensoriali stanno cercando di fare tutto il possibile, come dimostra lo stanziamento da 2,1 milioni di euro per i Comuni con meno di mille abitanti per interventi di adeguamento dei sistemi e impianti acquedottistici, fognari, di collettamento e di depurazione. L’idea, come ha dichiarato l’assessore, è quella di ampliare la platea degli aiuti e di rendere note le modalità d’accesso agli stessi attraverso un bando.

In conclusione del Tavolo e dopo gli interventi di alcuni sindaci che hanno presentato la situazione sul loro territorio di competenza sono emerse alcune priorità: fare in modo che i Comuni riescano a mettere in atto tutte le revisioni necessarie sugli acquedotti per intercettare eventuali guasti e perdite; fornire il supporto anche burocratico necessario agli amministratori che vogliono avviare l’iter per attivare nuove captazioni nel proprio Comune; regolamentare l’utilizzo agricolo dell’acqua potabile che rappresenta il 60% del consumo privato; mettere in campo azioni di sensibilizzazione per far sì che i cittadini si abituino a non sprecare l’acqua, partendo dalle nuove generazioni con l’educazione al risparmio idrico già dalle scuole dell’infanzia e primaria.

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