Pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna dei due gemelli di Polaveno, pronunciata dal Tribunale dei minori: all’epoca 17enni, la notte tra il 18 e il 19 febbraio 2022 colpirono la sorella maggiore nel sonno con un’ascia e un coltello da cucina.

Per loro rito abbreviato a tre anni, un mese e dieci giorni per tentato omicidio: uno si trova nel carcere di Milano, l’altro in quello di Firenze.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti iI primo obiettivo dei due era il padre, ma poi ferirono la sorella e fuggirono. Stando alle indagini, però, erano arrabbiati con il padre, severo, che avrebbe impedito loro di frequentare la palestra visti gli scarsi risultati scolastici.

I due avevano pianificato di agire la sera del venerdì e poi fuggire, muniti delle provviste necessarie, in una baita abbandonata dove avrebbero aspettato di compiere 18 anni per poi andare all’estero, e liberarsi in modo definitivo dei genitori.

Affetti da disturbi antisociali e della personalità, i gemelli sono stati giudicati capaci di intendere e volere. Quella notte uno dei due si accorse che la porta della camera della sorella era aperta e si avventò su di lei: “Vittima infungibile”, in virtù delle dinamiche famigliari, per il Tribunale.

“So che ho colpito la testa di mia sorella per dare un colpo sicuro di ucciderla” ha detto uno di loro a processo, e nonostante le urla della ragazza i gemelli hanno continuato per un lasso di tempo significativo, dimostrando lucidissima capacità reattiva. Lei era stata trasportata in ospedale, dove era stata sottoposta a due interventi chirurgici.

I due stanno scontando la pena e i genitori e la sorella non li hanno mai lasciati soli, cercando di avviare un difficile lavoro di riconciliazione e riavvicinamento.

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