Si potrebbero definire gli “alberi della discordia”, quelli al centro della discussione tra la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino e le associazioni ambientaliste del territorio. La prima, infatti, sta progettando di tagliare 130 piante presenti in Riserva tra nord e sud e considerate pericolose sia per chi entra nell’area protetta che per i veicoli che transitano ogni giorni sulla provinciale Iseo-Rovato che si trova a suo fianco.

Durante il consiglio d’amministrazione che si è tenuto martedì scorso, Gian Battista Bosio, presidente della Riserva, ha ribadito la necessità dell’intervento, sottolineando che se non si dovesse fare il rischio è quello di chiudere la Riserva a tutti.

Dal canto loro, gli ambientalisti non ci stanno: Silvio Parzanini, presidente di Legambiente Franciacorta, sostiene che gli alberi non vadano tagliati al tronco, ma solo potati nei rami più pericolosi, previo ok della Soprintendenza; Matteo Lanciani, rappresentante di nove associazioni ambientaliste, ha invece chiesto che ad essere tagliati siano solo gli alberi più pericolosi, e che siano maggiormente coinvolte le associazioni nel dibattito.

Ad ogni modo, il consiglio ha approvato all’unanimità il progetto preliminare di taglio, ricevendo l’ok anche dai Comuni di Iseo, Provaglio d’Iseo e Corte Franca. L’intervento avrà un costo di 76mila euro, di cui 56.985 per i lavori di taglio e 5.698 per il progetto.

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