Sorprese, ribaltoni, conferme nel segno della continuità e ancora poche donne con la fascia tricolore. Quello che ci lasciano i risultati delle Elezioni Amministrative 2024 in Vallecamonica è un insieme di impressioni, che vanno dal desiderio di novità ma anche alla richiesta di continuare il lavoro intrapreso negli ultimi anni.

Cominciamo proprio da qui: dei venticinque Comuni della Vallecamonica al voto, in dieci si è assistito alla riconferma del primo cittadino che ha governato nel mandato che si è appena concluso (Braone, Breno, Cedegolo, Ceto, Edolo, Gianico, Monno, Paisco Loveno, Saviore dell’Adamello e Sonico).

Negli altri casi, coloro che hanno ottenuto la vittoria si possono suddividere in due categorie: o sono nomi sì nuovi, ma che intendono proseguire l’opera avviata dall’Amministrazione precedente, mantenendo dunque un forte legame con chi li ha preceduti (è il caso di Niardo, Cerveno e Vione); oppure sono volti che, con i propri programmi, intendono dare una svolta alla gestione del proprio terriorio rispetto al passato.

E se, tra questi, alcuni hanno corso da soli sfidando solo il quorum (come avvenuto a Malegno e Cerveno), altri hanno affrontato una sfida a due o a tre portando, in alcuni casi, a dei veri e propri ribaltoni. Tra i più eclatanti, quelli di Sellero, dove il giovane Mattia Peluchetti assume la guida del paese dopo 15 anni (ma molti di più se si esclude la pausa del 2004) di guida di Giampiero Bressanelli, questo sostenitore della lista avversaria di Peluchetti; oppure il caso di Piancogno, con Alberto Farisè preferito a Francesco Sangalli, sindaco uscente e in continuità con l’amministrazione che lo aveva preceduto.

Anche a Capo di Ponte l’uscente Andrea Ghetti deve lasciare la carica di sindaco a Ida Bottanelli, così come a Cividate Camuno a Cirillo Ballardini non riesce il tris, fermato da Alessandro Francesetti, e a Corteno Golgi Ilario Sabbadini deve piegarsi alla vittoria di Giuseppino Lippi.

In alcuni Comuni, invece, la vittoria è stata al cardiopalma, per una vera e propria manciata di voti: a Cimbergo Donatella Martinazzoli è stata eletta sindaca con soli 6 voti di distacco da Giambettino Polonioli; la stessa distanza a Piancogno, tra Farisé e Sangalli, mentre a Temù il ritorno di Corrado Tomasi (già sindaco per dieci anni) avviene per venti voti di distanza dall’avversario Francesco Bosco. Tra tutti questi numeri legati a statistiche e curiosità, c’è infine quello sulla presenza di donne prime cittadine: solo quattro (a Capo di Ponte, Saviore dell’Adamello, Ceto e Cimbergo).

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