Tra la tempesta e la piaga del bostrico, il patrimonio boschivo della Vallecamonica sta soffrendo. I danni forestali dovuti al maltempo che a più ondate ha colpito quest’estate le vallate, con disastri in bassa Vallecamonica e a Incudine, manche in Valsaviore più recentemente, si stimano in almeno 100 ettari di bosco rasi al suolo. Una mini-Vaia, com’è stata definita dal responsabile della gestione del territorio della Comunità Montana Gian Battista Sangalli. Senza contare i danni alla viabilità silvo-pastorale, in alcune zone non ancora del tutto ripristinata.

La Comunità montana ha già stanziato per i consorzi 80 mila euro, ma non ci sono risorse sufficienti per poter rimediare ai danni forestali, che si aggiungono al continuo attacco del bostrico. Per contrastare l’insetto che si infila sotto la corteccia e determina la morte degli alberi, i fondi arrivati agli enti comprensoriali sono inferiori alle necessità: per bonificare i boschi i milioni di euro necessari sono sempre di più e i monitoraggi riferiscono di nuovi focolai a Bienno, Ceto-Val Paghera, Cimbergo, Saviore, Sonico-Val Malga e in tutta l’alta Vallecamonica.

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