L’idea della Vallecamonica come prima Hydrogen Valley italiana, in cui sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo correranno solo treni alimentati ad idrogeno, piace a molti ma non a tutti, come hanno dimostrato alcuni manifestanti dei circoli Legambiente Basso Sebino e Franciacorta nei giorni scorsi, con un sit-in tenutosi alla stazione di Iseo.

Una location scelta non a caso, dal momento che nei pressi della stazione dovrebbe essere realizzata una delle centraline ad idrogeno su cui appoggeranno i nuovi treni. Secondo Legambiente, però, l’idrogeno utilizzato sarà di tipo “grigio”, ovvero derivante da fonti fossili e quindi non rinnovabili.

Ci sarebbe poi la questione sicurezza, con i residenti di Iseo preoccupati del fatto che l’operazione di stoccaggio dell’idrogeno dovrebbe avvenire in un’area di tremila metri quadrati del centro abitato, senza che per ora esistano norme tecniche e di sicurezza che regolamentino la progettazione e la localizzazione degli impianti di gestione dell’idrogeno.

Infine, un’altra questione sollevata durante il sit-in è legata al costo del progetto “H2iseO”: 292 milioni di euro, secondo Legambiente cinque volte in più il costo che servirebbe per l’acquisto di una decina di treni elettrici ed elettrificare tutti i cento chilometri della linea.

Un costo non giustificabile secondo i manifestanti, se considerato anche che la Brescia-Iseo-Edolo è la linea meno frequentata di tutta la Regione, con 6.200 passeggeri al giorno per 52 treni. Da qui i motivi della protesta, pacifica, avvenuta nei giorni scorsi.

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