Da un’indagine realizzata a fine febbraio da Swg, che dedica un focus a Bergamo e Brescia Capitale italiana della cultura 2023, emerge che sono 2 milioni gli italiani tra i 18 e i 74 anni che nel 2023 dichiarano di avere intenzione di visitare Bergamo, Brescia e i loro territori, con una spesa media pro capite prevista di 350 euro.

Intanto, in tre mesi i pernottamenti a Bergamo sono stati 186mila, a Brescia 202mila. Nel 2022, Brescia e la provincia hanno incassato 2 miliardi e 236 milioni di consumi turistici, mentre a Bergamo si registra una crescita del 53% delle presenze turistiche e del 21% rispetto al 2019.

In questo contesto i sindacati Fisascat Cisl di Bergamo e Brescia hanno organizzato nel Castello Oldofredi di Montisola un convegno per trovare l’opportunità di confrontarsi con altri addetti del settore sull’ampio tema del lavoro. 

E’ emerso che il “mismatch” tra domanda e offerta nell’occupazione turistica è il grande nodo con il quale gli addetti ai lavori devono confrontarsi, soprattutto per affrontare e sfidare la “grande ricchezza” che il settore potrà offrire nei prossimi anni. Intanto è emerso che il 64% delle imprese turistiche di Bergamo e Brescia ha avuto difficoltà nella ricerca del personale. Secondo le ricerche esposte da UniBg e da ADAPT, camerieri, cuochi, baristi e pasticcieri hanno un numero insufficiente per le richieste del mercato e molti di questi presentano aspetti di inadeguatezza nella formazione.

Al tempo stesso, però, l’insoddisfazione dei lavoratori del settore, tra Bergamo e Brescia, raggiunge livelli mediamente alti se si parla di guadagno, orari e stabilità dei contratti. “Le ragioni per cui i lavoratori della Generazione Z e i Millennial lasciano il lavoro riguardano lo stipendio troppo basso, l’assenza nei contratti sistemi di bilanciamento del rapporto tra vita e lavoro, l’alto rischio di burnout e la mancanza di senso dell’appartenenza” si legge in una nota del sindacato che riporta i dati emersi durante il convegno che

Per Davide Guarini, segretario generale di Fisascat nazionale, “in questo settore, per lavorare tranquillamente serve tanta passione, bisogna essere molto qualificati e la formazione è fondamentale. Da parte delle imprese, occorre aumentare la cultura dell’accoglienza di qualità, considerando che siamo una meta molto ambita, con un patrimonio eccezionale. Noi rivendichiamo che non si punti alla precarizzazione, ma alla valorizzazione delle professionalità, attraverso formazione”.

Claudia Belotti e Paolo Tempini, segretari generali della federazione sindacale del commercio e del turismo della Cisl di Bergamo e di Brescia, hanno introdotto così l’iniziativa “Ragazzi, che passione! Alimentarla con la cultura del buon lavoro per il futuro dell’accoglienza”. Le aspettative degli studenti, le necessità delle aziende e la necessità di normare e riconoscere nel contratto nazionale, orari e condizioni, conciliazione vita-lavoro, flessibilità e sicurezza.

I due sindacalisti hanno rimarcato che il settore del turismo sconta ritardi di anni nel rinnovo dei CCNL e hanno sollecitato un’azione mirata e strategica di sistema, una policy che sappia rispondere ai grandi cambiamenti nel settore puntando su organizzazione, innovazione e innalzamento degli standard di qualità dei servizi.

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