Vincenzo Arrigo venne ucciso a Esine con una roncola dall’amico e coinquilino 54enne Bettino Puritani. Era la notte tra l’1 e il 2 giugno 2020. Un omicidio consumatosi in un contesto di profondo degrado e con una dinamica che anche ieri è stata al centro di osservazioni e valutazioni da parte dell’avvocato Michela Borra, legale di Puritani, che ha seguito il processo davanti alla corte d’assise d’appello, in videoconferenza dal carcere.

L’avvocato ha chiesto, in principio, la legittima difesa anche putativa, in subordine l’eccesso colposo di legittima difesa, eventualmente putativo, il preterintenzionale e, infine il minimo della pena. Bettino Puritani nel corso del processo d’appello non ha rilasciato dichiarazioni.

La corte è rimasta in camera di consiglio più di due ore. Il procedimento si è concluso con l’accoglimento della conferma della condanna a dieci anni per omicidio volontario al termine del processo in secondo grado, celebrato con rito abbreviato.

La corte d’assise d’appello ha concesso tutte le attenuanti possibili all’omicida, tenuto conto anche del fatto che il primo a impugnare la roncola fu la vittima. Le motivazioni della sentenza dovranno essere depositate entro 90 giorni.

Share This