Lo scorso 28 ottobre il Cras di Paspardo (Centro Recupero Animali Selvatici) ha ricoverato un Gufo di palude (Asio flammeus). Lo splendido esemplare era stato ritrovato a terra la sera precedente da un cacciatore in media Vallecamonica, che ha capito immediatamente che si trattava di un esemplare protetto. L’uomo ha quindi contattato Valter Bontempi, Veterinario di Breno, dove, la mattina successiva, l’animale è stato portato per accertamenti.

Le radiografie fatte in ambulatorio hanno messo in luce la presenza di pallini di arma da fuoco, causa di una brutta frattura all’ala. Il volatile è stato quindi affidato alle cure del Centro, l’unico del genere presente in tutta la provincia.

La prognosi per il Gufo di palude rimane riservata, come spiegano da Paspardo: “Solo il tempo ci dirà se le cure porteranno ad un suo pieno recupero. Purtroppo questo è l’ennesimo caso di bracconaggio che coinvolge una specie protetta, per di più estremamente rara sul nostro territorio: il Gufo di palude è difficile da osservare e in questo periodo è in migrazione verso le aree dove andrà a svernare, probabilmente è stato colpito durante una sosta a terra” proseguono sottolineando che sono già stati almeno sei gli animali protetti presi in carico dall’apertura della stagione venatoria, a cui si sommano quelli portati presso le altre strutture della Lombardia e delle altre regioni.

Il Cras ringrazia i dottori dell’ambulatorio Bontempi Franceschetti di Breno, con il quale collabora da oltre un decennio, e la Responsabile Sanitaria del Centro Roberta Luise, ma anche il cacciatore che ha prontamente recuperato l’animale ferito “L’auspicio è che i cacciatori e le associazioni di categoria prendano sempre più le distanze da chi non rispetta le regole: sarebbe un importante passo avanti se chi si macchia di vili atti di bracconaggio venisse estromesso dalle associazioni di categoria, nella speranza di un percorso comune di civiltà e rispetto” è l’appello finale del Centro Faunistico.

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