Dopo essere stato bandito per un anno quale specie non autoctona, e quindi con conseguente divieto di immissione di avannotti, il coregone nei mesi scorsi ha avuto il via libera per tornare nel Lago d’Iseo.

Ora ci vogliono prove scientifiche per dimostrare la reale necessità delle semine dei coregoni nelle acque del Sebino: ecco perchè è stata messa a punto una strategia, del tutto innocua per gli animali, che consentirà di dimostrare con prove inconfutabili il valore delle semine.

Una squadra di esperti, formata da ittiologi, pescatori e volontari dell’Unione pescatori bresciani ha effettuato la colorazione degli otoliti di 1 milione di avannotti nell’incubatoio di Clusane, poi rilasciati nel Sebino una decina di giorni fa.

Una minuscola parte del corpo dei pesciolini, normalmente di colore grigiastro, per la precisione strutture calcificate che si trovano all’interno dell’orecchio del pesce, è stata coperta con un colorante rosso.

Questo colorante resisterà in evidenza un anno: i coregoni verranno individuati tra quanti verranno esaminati al momento della verifica, compiuta pescando con le reti. Allora si potrà stabilire quanti saranno, sul totale delle colonie libere, i pesci che provenivano dall’incubatoio, osservare come saranno cresciuti ed altre caratteristiche.

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