Una condanna e tre assoluzioni per la morte di Nadia Pulvirenti, la 25enne terapista in riabilitazione psichiatrica uccisa nel 2017 a 25 anni con 19 coltellate da un suo paziente, Abderrhaim El Mouckhtari, all’interno di Cascina Clarabella a Iseo.

La condanna, a un anno e due mesi, è stata inflitta a Claudio Vavassori, presidente del cda della Cooperativa Diogene – appaltatrice del servizio di assistenza – e datore di lavoro della vittima.

Assolti per non aver commesso il fatto Andrea Materzanini (direttore del Dipartimento di salute mentale di Iseo), Giorgio Callea (responsabile del Centro Psico Sociale di Iseo), Annalisa Guerrini (medico della cooperativa) e Laura Fogliata (psichiatra al Cps di Rovato).

L’assassino della giovane professionista, Abderrhaim El Mouckhtari, non è stato processato perché ritenuto incapace di intendere e di volere.

Secondo la requisitoria del pubblico ministero, “la patologia del paziente non era stata adeguatamente contenuta”, a partire dalla terapia autosomministrata e dal fatto che l’omicida, nel proprio alloggio, deteneva un gran numero di coltelli. Inoltre, nel 2000 l’uomo aveva accoltellato la moglie, mentre in altri due episodi si era scagliato contro i compagni di stanza, sempre brandendo una lama. Precedenti che avrebbero dovuto essere tenuti in considerazione.

È stato riconosciuto un risarcimento da 10 mila euro al fidanzato di Nadia e di 50mila euro a testa ai genitori della ragazza, mentre la cooperativa Diogene è stata sanzionata con una multa da 32mila euro.

Share This