Un anno fa a Vezza d’Oglio si discuteva se realizzare o no un ponte tibetano, con tanto di referendum che stabilì che si poteva andare avanti con la progettazione del manufatto. Dodici mesi dopo, si parla di un altro ponte sospeso, da realizzare in Valsaviore, ma questa volta con valenze che vanno oltre la semplice attrattività turistica.

Siamo nei pressi del sentiero 601, lungo l’Alta Via dell’Adamello, sul Vallone del Forcel Rosso, a duemila metri di quota: l’anno scorso, a causa di un alluvione, il sentiero rimase a lungo interrotto, creando non pochi disagi agli escursionisti, costretti ad allungare il percorso.

Il Cai di Vallecamonica stanziò 300mila euro di fondi Ersaf per la manutenzione straordinaria del sentiero: con quei fondi si vorrebbe realizzare una passerella sospesa tra i due versanti del Forcel Rosso. Una struttura che, per l’esperienza che offrirebbe e l’inedita visuale, attirerebbe sicuramente numerosi turisti, ma che avrebbe anche un valore storico, dal momento che durante la Prima Guerra Mondiale in zona i soldati italiani avevano realizzato un manufatto simile, poi andato distrutto; senza contare che permetterebbe di evitare agli escursionisti di intraprendere percorsi più complessi in caso di chiusura del 601.

La passerella dovrebbe essere lunga 97 metri, ad un’altezza da terra di 60 metri, composta da funi d’acciaio con minimo impatto sull’ambiente circostante. I lavori, seguiti dalla Comunità Montana, non sono ancora cominciati: per mettere in pratica il progetto realizzato dallo Studio d’ingegneria Riva bisogna prima concludere degli approfondimenti sulla zona, soggetta ad alcune valanghe, per avere la certezza che la passerella possa trovarsi in un punto sicuro. Nel caso di ok, si punta a dare il via alle opere entro l’autunno, o al massimo al prossimo anno.

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