Accusa e difesa concordano sull’incapacità di intendere e di volere di Vincenzo Capano, il 26enne che il 10 settembre 2020, nella sua abitazione a Breno, a pochi passi dal Municipio, uccise strangolandola la madre Francesca Mesiano, per poi costituirsi ai carabinieri dopo aver passato qualche ora a vegliarne il corpo.

Il giovane, nei mesi scorsi, era già stato sottoposto ad alcune perizie psichiatriche: le consulenze effettuate dai periti incaricati sia dalla difesa che dal Tribunale concordano sul fatto che Capano sia incapace di intendere e di volere; una relazione del consulente chiamato dal Gip aveva anche constatato che il 26enne sia schizofrenico, mentre tutte le perizie fino ad oggi effettuate confermano sulla sua pericolosità a livello sociale.

Per questo, da tempo è stata fatta richiesta di trasferimento di Capano dal carcere di Canton Mombello, dove si trova da quando ha confessato l’omicidio, all’ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere, unica struttura adatta ad accogliere persone nelle sue condizioni in Lombardia. Ad ora, però, non ci sono posti disponibili: solo a fine processo, prevista per il 23 giugno in Corte d’Assise a Brescia, sarà avanzata una nuova richiesta affinché il trasferimento sia accolto.

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