Dopo sette giorni in cui la sua vita era appesa a un filo, Stefano Balzarini è stato dichiarato clinicamente morto.

I medici, constata la cessata attività celebrale, mercoledì hanno staccato le macchine.

La sera del 25 luglio il 16enne di Canè aveva avuto un incidente in moto a Vione, lungo via Val d’Avio.

Erano le 22 circa quando, prima di imboccare la variante, avrebbe perso il controllo del mezzo, finendo a terra contro dei sassi a lato della carreggiata.

Ad accorgersi di lui era stato un automobilista di passaggio, che aveva lanciato l’allarme.

Erano stati gravissimi i traumi riportati. Necessario, data la gravità delle sue condizioni, l’intervento dell’eliambulanza abilitata al volo notturno, che lo ha trasportato al Civile di Brescia. Qui era stato ricoverato nel reparto di rianimazione e la situazione è progressivamente peggiorata. L’altro ieri Antonella e Paolo, i genitori di Stefano, sono stati informati che per il loro unico figlio non c’erano più speranze. Da qui la decisione donare gli organi. Nella tarda serata di ieri gli specialisti hanno eseguito l’espianto. I funerali verranno fissati nelle prossime ore.

Stefano a settembre avrebbe frequentato il terzo anno di ragioneria a Edolo. Nel tempo libero giocava a calcio nella squadra giovanile della Nuova Camunia.

Tanto dolore nella piccola frazione dell’alta Valle, che cinque anni fa visse un lutto simile. Era l’estate del 2013 quando altri due giovanissimi del paese, Andrea Rossi e Matteo Balzarini (quest’ultimo cugino di Stefano) erano morti alle porte di Incudine precipitando nell’Oglio con la loro auto.

Dopo aver sospeso il Grest, del quale Stefano era uno degli animatori, anche il gruppo alpini ha deciso di annullare la tradizionale festa del 15 agosto in Val di Canè.

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