Il ricordo di Vittorio Fusari, celebre chef originario di Iseo scomparso nel gennaio 2020, continua ad essere vivivo e fonte di ispirazione per i giovani che vogliono seguirne le orme. Così, lunedì scorso, l’Istituto alberghiero “Mantegna” di Brescia ha ufficialmente intitolato a Fusari la sua aula magna, alla presenza delle autorità civiche, produttori, cuochi e studenti.

L’intitolazione è stata il culmine di una mattinata che l’istituto cittadino ha voluto dedicare allo chef stella Michelin e promotore di una cucina che unisca gusto e salute, sempre molto legato alle sue origini iseane. In collaborazione con Slow Food si è tenuto infatti un incontro che ha ricordato la filosofia di Fusari, basata sul “benessere per gli ospiti, rispetto per i produttori, etica del cibo”.

Presente anche Patrizia Ucci Fusari, moglie dello chef, che ha ricordato come il suo messaggio sia stato “antesignano, ma oggi concreto per tutto il mondo del food”. Alla giornata ha anche partecipato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che ha ricordato l’importanza delle scienze gastronomiche ai giorni nostri.

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